2009-06-27

Quanto pagheremo tut

Quanto pagheremo tutto questo agli occhi dei nostri figli?
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2009-06-26

Logo Italia? Facciam

Logo Italia? Facciamolo noi prima che lo facciano loro! Call for Action! Grafici, creativi e artisti su Facebook: sappiamo fare di meglio per difendere la nostra più grande e intangibile risorsa nazionale! http://htxt.it/Gk69
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E' morto Maicol Geks

E' morto Maicol Gekson!...a si? e il PIL a -5?
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2009-06-24

”L’escort?..ne subii il fascino

”L’escort?..ne subii il fascino..emozioni forti ma beveva.. ” Billy de Vita si confessa! Bari 24.06.2009 http://htxt.it/4dh2
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2009-06-23

Strategia in Impresa: la costruzione di senso

[nota in riferimento a Strategia in Impresa ]

Nella costruzione di senso, evitando volutamente definizioni consuete e diffuse da “professionals”..ci metto l’ambito della comunicazione, del mktg, della visione di cui si determina una impresa.

Non credo sia sano, almeno in questo momento del nostro viaggio, separare queste aree di competenza e di intervento.

Specie perchè è di una revisione comune e critica che qui spero ci si occupi.

Che si tratti di costruirlo, il senso, e quindi di deciderlo e porlo/imporlo, non ho molti dubbi, pur sapendo che niente di totalmente sconosciuto può essere compreso o accettato, che quindi si tratterà sempre di cercarne un legame, un qualcosa di già presente.

Che sia quindi un prodotto, un servizio, un progetto, un’idea, sempre esiste la necessità di comunicarne il senso, lo spazio all’interno della comprensione, non solo razionale ma emotiva e, a questo punto, sensoriale.



In questa accezione la comunicazione, il mktg, la vision, ..tutto quello che un’impresa comunica..si appropria e comprende fino in fondo la necessità di avere una sua compiutezza sin dall’origine..prima ancora di esprimersi..già nella sua ricerca e definizione.

Solo così, secondo me almeno, si può evitare o limitare grandemente, il pullulare di incongruenze di ogni specie che circondano la presenza di una impresa nella conoscenza che di lei se ne fanno i pubblici di riferimento, che siano clienti, fornitori, collaboratori.

Solo così ogni atto è di supporto al rafforzamento di una identità, giusto perchè ad ogni atto gli si chiede di esserne testimone, ed ogni atto è confrontabile con una linea già definita o comunque attesa.

Portando un esempio, una impresa “green” non lo comunica apponendo un logo sulle confezioni dei prodotti, ma lo esprime, lo di-mostra in ogni sua espressione: utilizza banche on-line, usa il digitale più che la carta, evita vernici tossiche nei suoi ambienti, recicla i rifiuti anche magari sviluppando strategie di recupero, e tutto quanto potrà pensare e realizzare..comunica il “green” perchè E’ green, e lo comunicherà anche suo malgrado, anche quando il suo obbiettivo non è comunicare ma scaricare merce in magazzino.. i trasportatori lo noteranno e potranno esserne testimoni.

Cultura, consapevolezza, realtà: costruzione di senso

Poi vedremo se sarà comunicazione, mktg, relazioni interne o altro.
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2009-06-22

Strategia in Impresa: esplorare il futuro

[nota in riferimento a Strategia in Impresa ]

Questa necessità viene dichiarata dalla presenza del gap temporale: non è quindi una opzione, una scelta: in questo contesto è un “si deve”.

Che si tratti di una impresa che decida un prodotto e lo voglia “imporre” al mercato creandone la domanda (Microsoft che decide che è ora di Vista e non più di XP .. ) o di una impresa che chiede al mercato e risponde ad una domanda (Vettori aerei low-cost), c’è un gap tra la definizione di come deve essere il prodotto e il momento della sua immissione nel mercato.

E’ possibile, visto che siamo all’inizio di questo viaggio, dimenticare o sottovalutare quanto accennato a proposito della costruzione di senso”.

Il gap temporale non è solo per la trasformazione/evoluzione del prodotto, è in ogni elemento costituente l’impresa, la sua identità: per questo l’esplorazione del futuro deve essere capacità, funzione, diffusa nell’impresa e non compito esclusivo di una parte specifica.
Anche per questo l’esplorazione del futuro è punto centrale dello schema: preceduto dalle sue necessità..seguito da una ipotesi di pratiche possibili.

E se ci è proprio pensare ad uno scenario sistemico e relazionale, abbiamo bisogno di oggetti, che in questo caso sono oggetti-di-sapere, e macchine che producono tali oggetti: e abbiamo bisogno di relazioni, elementi aggreganti, sia tra gli oggetti che tra gli agenti..gli operatori della conoscenza..noi, appunto.
La parte “meridionale” dello schema è quindi definita dalla crezione di innovazione e dalla costruzione di empatia o, se si preferisce, dinamica e struttura per la creazione di idee da una lato e dinamica e struttura per la loro realizzazione dall’altro..ma giusto per comodità di analisi…che il tutto non ha lati ma punti di vista!
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